TUTTO INIZIA DALLA FONTE, ovvero la SORGENTE, l’ORIGINE.
In storia FONTE significa ogni TRACCIA lasciata dall’uomo o dalla natura che può essere analizzata ed interpretata dallo storico.
TRACCIA è qualunque “segno” lasciato dagli uomini nel loro passaggio nel tempo. L’utilizzo da parte dello storico della traccia per estrarre informazioni per via diretta o indiretta trasforma la traccia in fonte dell’informazione.
Poi, sulla base delle informazioni, lo storico effettua la sua ricostruzione del passato e produce la sua narrazione storica.
Lo stesso oggetto, quindi “nasce” come traccia, diventa fonte nel momento in cui viene interrogato dallo storico e documento quando entra come prova nella ricostruzione finale.
Per utilizzare efficacemente le fonti storiche è necessario:
- Datarle
- Individuarne la tipologia
- Individuarne l’autore
- Individuarne gli scopi
- Dedurne informazioni utili a comprendere il periodo storico
L’invenzione della scrittura ci ha premesso di conoscere i fatti attraverso le fonti scritte. Per quando è invece accaduto prima della scrittura lo storico ha dovuto affidarsi all’analisi dei reperti materiali e delle fonti visive, i disegni, lasciatici dai nostri antenati.
Alessandro Baricco: Fatti e Storytelling
Per Baricco, storico e saggista italiano, il punto di partenza della ricerca storica è quello di individuare un oggetto che può fornire una testimonianza utile per conoscere un determinato evento.
«I fatti e lo storytelling sono come due sostanze chimiche che formano la realtà. La storia non informa la materia, è irreale, ma è necessaria a identificarla come realtà.
Prendiamo come esempio la moneta: di base, non è altro che un metallo prezioso di un certo peso e forma, ma per definirsi tale deve avere un simbolo stampato sopra. Quello è storytelling.
Quando Alessandro Magno si convinse a vendicare gli attacchi e le razzie che la Grecia e Atene subirono dai persiani, decise di creare delle monete per diffondere il messaggio in tutto il suo impero. Aveva bisogno della flotta ateniese, e così il conio prodotto per l’occasione rappresentava un invito a sposare la causa, diretto proprio al popolo della città. Su una faccia Atena, dea della guerra, sull’altra Nike, dea della vittoria, che stringeva in mano il simbolo navale sotto la scritta Alexander. Un messaggio chiaro che trasformava un dischetto di metallo in un’invocazione: “vincerò i persiani con le vostre navi”.
