Oggi molti pensano che gli insegnamenti universitari di storia abbiano un’antica origine.
In realtà essi furono introdotti sporadicamente in alcune università europee dalla fine del XVI secolo e sistematicamente solo agli inizi del XIX secolo: prima in Germania, poi in Francia, infine in Inghilterra.
Nel 1600 la Preistoria non esisteva.
Non solo non vi era una disciplina incentrata sullo studio dell’Era Preistorica, ma fatto ancora più rilevante, il concetto stesso di “Preistoria“, inteso come ampio lasso di tempo antecedente agli albori della storia scritta, non era ancora stato formulato.
In Europa molti studiosi abbracciavano le argomentazioni dell’Arcivescovo Ussher (1600), studioso della Bibbia, che aveva calcolato che la Creazione della Terra risaliva al 4004 A.C.
Se il mondo era stato creato in tale data era evidente che ogni nozione di Preistoria diveniva superflua.
Le prime Cattedre di Storia vengono istituite a Freiburg 1568, Oxford 1622, Cambridge 1627, Edimburgo 1719.
Nell’Università di Edimburgo si forma William Robertson (1721-1793), pastore evangelico e professore di storia, Rettore dal 1762 al 1793, oltre che Moderatore della Chiesa presbiteriana di Scozia.
Con Robertson si apre un nuovo scenario che identifica ormai la figura dello storico con quella del professore universitario di storia, al tempo stesso docente e ricercatore, lettore e scrittore professionale, in grado di trasmettere a schiere di allievi non solo generici contenuti, ma precise metodologie di lavoro e tecniche di esame delle fonti.