Un antico manoscritto, la Navigatio Sancti Brendani Abbatis, più comunemente noto come “Navigatio”, narra l’avventura di un monaco irlandese vissuto nel 500 d.C. che fece, insieme ad alcuni confratelli, un lungo viaggio a bordo di una imbarcazione di cuoio (pelli di bue).
Questo monaco si chiamava Brendano e partì dall’Irlanda viaggiando nell’atlantico settentrionale, fino a giungere in una terra lontana posta ad occidente.
Alcuni studiosi pensano che questa terra sia l’America, scoperta così quasi 1000 anni prima di Colombo e circa 400 anni prima dei Vichinghi.
Egli trascorse gran parte della sua vita in mare, tanto che era conosciuto dai suoi contemporanei come Brendano il navigatore.
Lo stimolo a compiere la mitica attraversata fu dato a Brendano da una visita ricevuta da un prete irlandese che gli descrisse una favolosa terra lontana e bellissima, situata ancor di più ad occidente.
Incuriosito ed intrigato dal descrizione del posto, Brendano prese il mare con abbondanti provviste e alcuni compagni, monaci anche loro.
L’intelaiatura del “Curragh” (nome tipico della barca irlandese), era costituita da frassino, legata con ben tre chilometri di stringhe di cuoio annodate con 1600 nodi eseguiti manualmente.
Quarantanove furono le pelli di bue che andarono a costituire il fasciame della barca.
▶️ La prima tappa furono le isole Ebridi, situate lungo la costa occidentale della Scozia.
Da lì si spinsero fino alle isole Faroer e da queste ultime all’Islanda, proseguendo verso le coste della Groenlandia per poi navigare ancora verso le coste di Terranova e poi forse spingersi nell’America Settentrionale.
▶️ Nel 1976 un esperto navigatore e storico delle esplorazioni,Tim Severin, per consolidare le reali possibilità di riuscita, affronta con alcuni compagni l’epico viaggio.
Ripercorre la rotta, non senza pericoli, a bordo di una leggera imbarcazione (battezzata Brendano) costruita ed assemblata rigorosamente secondo metodi prettamente medioevali.
▶️ L’imbarcazione partì dall’insenatura di Brandon, contea di Kerry, luogo secondo cui la leggenda narrava essere salpata quella del gruppo di monaci.
La popolazione locale nutriva forti dubbi sulla riuscita dell’impresa di Tim Severin e del suo equipaggio:la barca sembrava più una bagnarola che un natante atto a superare le insidie del viaggio.
Ma il 26 giugno 1977, alle ore 20, dopo cinquanta giorni di navigazione e parecchie peripezie, Severin giunse nel Nuovo Mondo, dimostrando che quel viaggio ‘povero’era possibile.
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