La croce uncinata


Dal 1930 in poi il simbolo della svastica è associato al nazismo, perché il Partito Nazionalsocialista tedesco lo fece diventare il suo emblema nella bandiera, prima in quella del partito stesso, e poi in quella della Germania hitleriana.
Il collegamento con il nazismo ha fatto della svastica un simbolo di male assoluto, ma storicamente non lo é affatto, anzi.
Per migliaia di anni la croce uncinata é stata auspicio di fortuna e benessere.
In giro per il mondo, specialmente in Asia, si incontra spessissimo la svastica, riprodotta su monumenti ed oggetti, molti dei quali antichissimi.
La simbologia della croce uncinata (in sanscrito svastika) risale a diversi millenni prima del nazismo.
I primi reperti archeologici in cui si vede la svastica risalgono al Neolitico, e anche nei ruderi della sinagoga di Cafarnao appare accanto a una stella di David.
Il simbolo si trova su manufatti greci, della civiltà indorianica e germanici, come simbolo del ciclo della vita e delle stagioni.
Nell’antica Cina, invece, simboleggiava i punti cardinali.
Nel buddismo, dal VI secolo a.C. circa, divenne un talismano, mentre nel giainismo (una religione indiana) i quattro bracci corrispondono al mondo dell’uomo, a quello degli dei, a quello animale e agli inferi.

Molte associazioni sportive hanno avuto come simbolo la svastica, prima del 1930, come questa squadra di hockey in Canada:

 

Nel Buddhismo cinese il termine sanscrito svastika prende il significato di “10.000” ovvero di “infinito” o “tutte le cose” che si manifesta nella coscienza di un buddha, per tale ragione il simbolo è spesso posto, nelle statue rappresentanti un buddha, sul suo petto all’altezza del cuore.

 

Ruderi di una chiesa bizantina in Israele:

 

 

Per migliaia di anni la svastica è stata un simbolo di pace dell’induismo, e lo è tuttora.
Qui è rappresentata durante una delle più importanti feste indiane, quella di Diwali, che simboleggia la vittoria del bene sul male ed è chiamata anche “festa delle luci”.