la carta igienica non esiste da sempre.
I primi ad utilizzare la carta per la pulizia intima furono i cinesi già nel II secolo a.C., ma nell’Europa classica non esisteva la carta, tanto meno quella igienica.
Gli antichi Greci usavano spesso pietre (πεσσοί, pessoi) o frammenti di ceramica (όστρακα, ostraca) per pulirsi.
Pietre, frammenti di argilla usati come alternative alla carta igienica.
I pessoi come oggetti di pulizia li ritroviamo persino nell’arte, negli scritti e anche nei proverbi dell’antica Grecia.
Ad esempio, un’antica coppa di vino greca conservata nel Museum of Fine Arts di Boston raffigura un uomo accovacciato a metà pulirsi con un bastone in una mano e una pietra nell’altra.
Del resto, gli antichi greci affermavano che tre pietre erano più che sufficienti per garantire l’igiene intima.
Ovviamente, per gli standard moderni, pessoi e ostraka non sono molto igienici, specialmente se ne venivano usati solo tre cocci.
Tuttavia, pessoi e ostraka rappresentavano un metodo di pulizia universalmente accettato per quel tempo.
Gli antichi romani fecero un balzo avanti in tema di pulizia intima: usavano una spugna marina su un bastone per pulire, chiamato tersorium.
Nelle latrine pubbliche, il tersorium veniva sciacquato in acqua corrente e lasciato in un secchio di aceto per essere usato dal prossimo utilizzatore.
i Greci e i Romani hanno persino iscritto alcuni dei loro pessoi con i nomi dei loro nemici o altri che non gli piacevano.
Così ogni volta che andavano in bagno, stavano letteralmente cancellando la loro materia fecale dai nomi di persone odiate.