Il cibo quotidiano dei nostri antenati


L’ominide vissuto tra Africa, Europa e Asia tra 2 milioni e 200,000 anni fa circa è stato un grande opportunista, esperto nella raccolta di ogni genere di radici, frutti, bacche e tuberi, di uova, di invertebrati e in genere di piccoli animali facili da catturare tra cui molluschi, tartarughe e piccoli mammiferi.
Uno degli usi più comuni dei primitivi strumenti di pietra era quello di spaccare le ossa per prendere il midollo. Alcuni ricercatori ritengono che questa fosse la nostra specialità.
Così come il picchio è specializzato a estrarre gli insetti dai tronchi degli alberi, i primi umani si specializzarono nell’estrarre il midollo dall’interno delle ossa.
Perché il midollo?
Bene, supponiamo che il gruppo di ominidi stia osservando un branco di leoni che atterrano una giraffa e la divorano.
Aspettano pazientemente finché leoni e iene hanno finito di saziarsi.
Dopodichè, con mani armate di blocchi di pietra e schegge acuminate sono in grado di spezzare le ossa lunghe dei grandi mammiferi, e di estrarne il midollo (una delle sostanze dal tenore nutritivo più elevato).