A Shibam, nel cuore del Wadi Hadramaut, nello Yemen, si trovano i primi grattacieli della storia.
Edifici altissimi fatti con il fango che spiccano nel bel mezzo del deserto.
Questo complesso urbano è spesso definito la “Manhattan del deserto“, ed uno dei più antichi e migliori esempi di pianificazione urbana basata sul principio della costruzione verticale (alcuni edifici raggiungono persino i 30 metri).
Un tempo era una delle soste lungo le vie carovaniere dell’incenso e delle spezie che attraversavano la pianura arabica. Appollaiata su uno sperone di roccia e circondata da canyon scavati dai corsi dei fiumi, la sua posizione soprelevata l’ha risparmiata nei secoli dalle inondazioni.
La città fu costruita su una piattaforma rettangolare, protetta da mura difensive che riuscirono a salvare gli abitanti dalle invasioni e dagli attacchi delle tribù rivali e dai beduini.
Gli edifici fatti con il fango sono all’incirca 500, una vera foresta, e sono alti fino a nove piani. Dei veri e propri grattacieli per l’epoca. Fango e acqua venivano modellati per formare mattoni che venivano fatti asciugare al sole per giorni.
Il piano terra degli edifici era sprovvisto di finestre. Veniva usato per conservare le merci.
I piani superiori erano quelli abitativi ed erano dotati di aperture. Solitamente ogni piano aveva una sola grande stanza. Alcuni ponti collegavano gli edifici tra loro e servivano per le eventuali fughe.
Queste alte strutture erano spesso colpite da venti, piogge e dall’erosione. L’ultima calamità risale al 2008, quando un ciclone tropicale colpì Shibam, danneggiando numerosi palazzi.
Nel 1982, Shibam venne aggiunta alla lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità dell’Unesco.