Durante il dominio arabo in Palestina i cristiani avevano esercitato con libertà il proprio culto ma quando la regione passò sotto il controllo dei turchi vennero distrutte le chiese e vennero vietati i pellegrinaggi; ciò destò molta apprensione nell’Europa cristiana dove i pellegrinaggi erano fondamentali per la manifestazione della fede.
La Terrasanta, la Palestina appunto, era l’insieme dei luoghi in cui il Cristo era vissuto e l’impossibilità di accedere a questi luoghi e al Santo Sepolcro non lasciò indifferenti i cristiani.
A tal proposito Urbano II convocò un Concilio nel 1095 nel quale sollecitò i cristiani ad investire le loro energie per liberare Gerusalemme.
Promise a coloro che avrebbero assolto a tale compito il perdono di tutti i peccati e dei vantaggi economici dalle ricchezze che in quei paesi avrebbero trovato.
Il periodo di spedizioni fu chiamato periodo delle crociate che significa cruce signati perché chi si impegnava ad andare a liberare il Santo Sepolcro aveva sulla veste una croce rossa.
L’appello del papa raccolse molti consensi e fu improvvisata una spedizione con a capo Pietro l’Eremita chiamata “crociata dei pezzenti”, perché il seguito era costituito da persone di dubbia provenienza, contadini, gente senza futuro che andò seminando violenze in Palestina soprattutto contro gli ebrei, accusati di “deicidio” perché avevano messo a morte Gesù.
Nel 1097 partì la prima crociata detta dei “baroni” alla quale parteciparono guerrieri guidati da Goffredo di Buglione, duca della Bassa Lorena e Boemondo d’Altavilla, signore normanno dell’Italia meridionale.
Più di centomila seguaci si recarono in Palestina ma molti morirono per il caldo e le malattie prima di iniziare a combattere.
Nel 1099 Gerusalemme venne conquistata e i musulmani che vi risiedevano furono massacrati.
Nacquero diversi Stati Crociati tra cui il Regno di Gerusalemme, il più importante, amministrato dallo stesso Goffredo di Buglione che diventò il Protettore del Santo Sepolcro. Intorno al 1187 i Turchi erano riusciti a riacquistare i territori e Gerusalemme fu riconquistata dal Saladino, un grande condottiero che riuscì nell’intento di unificare l’Islam e che mostrò una certa tolleranza nei confronti del cristiani.
La seconda crociata, nel 1147, fu guidata da Luigi VII di Francia, la terza fu guidata dall’imperatore Federico Barbarossa, che morì proprio mentre era ancora in corso, dal re francese Filippo Augusto e dal re inglese Riccardo Cuor di Leone. Raggiunse solo l’obiettivo di costituire il Regno di Cipro.
La quarta crociata, indetta dal papa Innocenzo III nel 1202 si ricorda per la violenza con cui i crociati assaltarono Costantinopoli, senza raggiungere neppure Gerusalemme.
La quinta, vide alla guida Federico II nel 1217; con la sesta l’imperatore tedesco riuscì a trattare con il sultano d’Egitto e ad ottenere la liberazione dei luoghi di culto per i cristiani, per dieci anni.
La settima e l’ottava crociata furono entrambe guidate da Luigi IX il Santo nel 1248 e nel 1270.
Si ricorda anche la cosiddetta crociata dei fanciulli, organizzata nel 1212, quando un adolescente francese di nome Stefano aggregò un numero elevato di ragazzi, circa 50.000, per andare nella Terrasanta; l’esito della crociata fu per loro infausto perché furono venduti come schiavi.
Nel periodo delle crociate nacquero gli ordini monastico-cavallereschi come quello degli Ospitalieri, cioè dei Cavalieri di Malta, dei templari e dei cavalieri teutonici, costituito da cavalieri tedeschi.
Le Crociate
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