Nato intorno al 1485 a Greve in Chianti, Giovanni da Verrazzano, mercante, navigatore ed esploratore toscano, fu il primo europeo ad aver creato una mappa elaborata della costa orientale americana durante i suoi viaggi.
Fin da giovane fu affascinato dai viaggi, e le sue prime mete furono l’Egitto e la Siria, luoghi che a quell’epoca venivano considerati quasi irraggiungibili e avvolti da un alone di mistero.
Nel 1506 Verrazzano si trasferì a Dieppe in Francia. Per molti anni fu un pirata per la Francia, depredando navi marittime spagnole e portoghesi.
Incontrò il re Francesco I di Francia tra il 1522 e il 1523: le gesta di Colombo e Vespucci, che si erano resi protagonisti di grandi scoperte, avevano lasciato indietro la Francia in termini di esplorazioni.
Verrazzano riuscì a convincere Francesco I di essere l’uomo che faceva al caso suo.
Sotto la personale direzione di Verrazzano, fu allestita una flotta di quattro navi:
L’ammiraglia Dauphine, chiamata così in onore del primogenito del Re e altre tre caravelle fra cui la Normandie.
Per colpa di una tempesta, due caravelle affondarono quasi subito, e la Normandie ne uscì molto mal ridotta tanto che fu rimandata indietro. Solo la Dauphine, probabilmente perché più grande e forte, riuscì ad affrontare l’oceano.
La Dauphine avvistò terra intorno all’8 Marzo del 1524: si diresse prima verso sud in cerca di un approdo, poi invertì la rotta e si diresse a nord. Verrazzano scrive di “una grandissima riviera dentro la quale la foce era profonda, nella quale saria passata ogni oneraria nave” e che “detta riviera si addentra per circa mezza lega dentro la terra formando un bellissimo lago. Il vasto specchio d’acqua pullulava di imbarcazioni indigene”.
Era il 17 aprile 1524 quando Verrazzano entrò nella Baia di New York, per il braccio chiamato oggi “The Narrow” nella baia superiore che Giovanni battezzò Santa Margherita, dal nome della sorella di Francesco I.
Grazie alla fama e al successo ottenuto con il primo incredibile viaggio tornò ad affrontare il mare. Tra il maggio 1526 e il settembre 1527 guidò una spedizione che portò, attraverso il Capo di Buona Speranza, la prima nave francese nell’Oceano Indiano, e che toccò sulla via del ritorno le coste del Brasile, riportando in patria cospicui tesori.
Fu organizzata quindi una nuova spedizione alla quale partecipò anche il fratello Girolamo, cartografo affermato.
La spedizione raggiunse la Florida e due isole vicine: Cabaco e Babama (le odierne Abaco e Gran Bahama). Dirigendosi poi verso la costa del Darien, attraverso il mare caraibico, Giovanni avvistò un’isola coperta di rigogliosa vegetazione ed apparentemente deserta, e vi sbarcò con sei uomini. All’improvviso un gruppo di indigeni li assalì con inaudita ferocia e tutti gli uomini vennero uccisi e mangiati, mentre il fratello Girolamo assisteva impotente dalla nave ammiraglia.
ll 17 aprile di ogni anno viene celebrato il Verrazzano Day sia a New York sia al castello di Verrazzano nel comune di Greve.
Per lungo tempo Giovanni da Verrazzano non ha avuto il riconoscimento dato ad altri esploratori. Ciò è vero soprattutto a New York, dove viene celebrato come primo esploratore Henry Hudson, che vi arrivò però solo nel 1609.
Anche il fiume che scorre attorno all’isola di Manhattan, che dall’esploratore inglese prese il nome Hudson, fu avvistato per primo da Verrazzano, che ne diede anche l’ubicazione cartografica.
Fu solo con grande sforzo che negli anni cinquanta e sessanta fu riconosciuto l’esploratore toscano come primo scopritore della zona e gli fu dedicato il Verrazzano Narrows Bridge.