Periodo Tardo
Menphi e la regione del Delta, diventarono l’obiettivo degli attacchi degli Assiri, finché Psammetico I riunì il Medio ed il Basso Egitto sotto il suo potere, formando la XXVI dinastia e dando inizio al Periodo Tardo. Nel 656 AC estese il suo controllo a tutto l’Egitto.
La XXX dinastia iniziò nel 380 AC e terminò nel 343 AC.
Questo fu l’ultimo periodo in cui un egiziano nativo regnò in Egitto.
La breve restaurazione dei Persiani è conosciuta come XXXI dinastia.
I due regni vennero unificati con la forza, verso il 3100 a.C., in un solo impero da Narmer (o Menes in greco), re dell’Alto Egitto, che inaugurò le trenta dinastie dell’antico Egitto, fissando inizialmente la capitale a Thinis, situata nel medio Egitto. Narmer unì come simbolo i due copricapi.
Cominciò a chiamarsi “faraone”, che in origine voleva dire “grande casa” o “casa reale”. La sua monarchia era assolutista, ereditaria e teocratica.
Il faraone era il figlio del dio Sole e doveva sposarsi solo con membri di sangue reale, quindi si trattava generalmente di matrimoni tra fratelli e sorelle.
L’istituzione faraonica è senza ombra di dubbio la più duratura delle istituzioni della storia: centinaia di faraoni si sono succeduti (quasi sempre senza periodi di discontinuità) per 30 dinastie e tre millenni di storia.
La giornata di un re egizio era regolata nei minimi particolari. Il suo tempo era diviso tra le udienze e i giudizi, la caccia e la guerra, le passeggiate e i divertimenti.
Il risveglio del re era una grande cerimonia.
Il faraone si preoccupava del suo aspetto fisico, e si affidava alle mani esperte del barbiere e della manicure.
Doveva indossare un grande vestito: il gonnellino shenti, corto e a pieghe, rientrava tra i suoi indumenti più abituali.
Il Faraone non appariva mai in pubblico con la testa scoperta; anche nell’intimità portava sempre un copricapo. Perciò indossava una parrucca e sopra di essa il nemes con il serpente ureo.
Una barba posticcia si univa al copricapo.
Il re portava collane, pettorali e bracciali, indossava sandali o camminava scalzo. Di mattina offriva un sacrificio e ascoltava le preghiere del sommo sacerdote. Il re doveva essere al corrente di tutti gli avvenimenti e convocava il consiglio, ma il suo principale dovere era quello di manifestare gratitudine agli dei: restaurava monumenti, costruiva nuovi santuari e statue, faceva erigere obelischi.
Sovrintendeva e controllava l’esecuzione dei suoi ordini.
Il sovrano era considerato sicuramente un uomo, ma aveva una funzione divina, poiché era il mediatore cosmico, incaricato di mantenere la pace e l’ordine sulla terra e di vegliare su tutte le genti dell’Egitto.
Il Faraone nominava gli alti funzionari, sceglieva il sommo sacerdote e ricompensava i generali che avevano compiuto imprese memorabili. Un’altra cerimonia regale consisteva nel ricevere i delegati stranieri, che arrivavano con i tributi. L’occupazione più importante del re era la guerra. Al ritorno da una spedizione, al faraone piaceva svagarsi nel suo palazzo e divertirsi con la famiglia. Ma anche la caccia era uno sport appassionante: nel deserto, il faraone cacciava leoni, tori o antilopi.

Le caste erano chiuse: da una casta non si poteva né entrare, né uscire. Chi nasceva in una di esse doveva restarvi fino alla morte.
Si è soliti dire che l’organizzazione sociale dell’antico Egitto era di tipo piramidale perché possiamo immaginare la società egizia come una piramide.
A capo di tutta l’organizzazione sociale c’era il Faraone che disponeva di un potere assoluto ed era considerato figlio degli dei e dio egli stesso.
Subito dopo il Faraone, nella piramide sociale, c’erano alcune classi privilegiate rappresentate dai Sacerdoti, dai Nobili e dai Guerrieri. Essi erano poco numerosi, occupavano le posizioni più importanti dello Stato, non pagavano le tasse e vivevano di ricchezza.
I Sacerdoti godevano di grande prestigio e rispetto. Essi non si limitavano ad occuparsi del culto, ma erano anche i Consiglieri del Faraone ed amministravano la Giustizia. Essi erano i soli che si dedicavano alla studio: le più importanti scoperte astronomiche e matematiche della civiltà egizia si devono proprio a loro.
I Nobili erano soprattutto generali dell’Esercito e ricoprivano le cariche più importanti dello Stato.
Gli Ufficiali Inferiori appartenevano alla Casta dei Guerrieri.
Gli Scribi rappresentavano una casta intermedia tra quelle privilegiate e le caste inferiori.
Essi erano funzionari del Faraone.
Il loro compito era quello di registrare le entrate e le uscite dello Stato e di riscuotere le tasse.
Erano i soli a saper leggere e scrivere per questa ragione godevano di rispetto e stima.
Inizialmente gli scribi provenivano dalla casta dei nobili. Successivamente potevano venire anche dalle caste inferiori.
Le classi inferiori erano costituite da Medici, Mercanti, Artigiani, Operai e Contadini.
Costoro erano esclusi da ogni partecipazione al governo e pagavano delle tasse molto elevate. A loro poteva essere chiesto di effettuare gratuitamente del lavoro per le opere di canalizzazione.
In fondo alla piramide sociale c’erano gli Schiavi.
Erano per lo più prigionieri di guerra. Vivevano in condizioni molto misere e venivano trattati con estrema durezza.
A volte venivano privati della lingua perché non si lamentassero o accecati per obbedire senza poter reagire agli ordini.
Erano sottoposti a lavori massacranti come il trasporto di grossi blocchi di granito per la costruzione dei templi e delle piramidi.
Con l’invasione dei popoli del mare ha inizio la lenta decadenza del regno che, subisce numerose altre invasioni: Hyksos (1670 a.C.), Popoli del mare (1200 a.C.), Assiri (670 a.C.), Persiani (525 a.C.), Macedoni (332 a.C.), Romani (30 a.C.).