Scoperte le tombe più antiche del mondo. Risalgono al 200.000 a.C.


▶️ Un team di paleontologi ha affermato di aver trovato il luogo di sepoltura più antico del mondo conosciuto in Sud Africa, contenente i resti di un lontano parente di esseri umani, dal cervello piccolo e ritenuto incapace di comportamenti complessi.

 

▶️ I ricercatori, guidati dal paleoantropologo Lee Berger, hanno scoperto diversi esemplari di Homo Naledi, un ominide che si arrampicava sugli alberi dell’età della pietra, sepolto a circa 30 metri sottoterra in un sistema di grotte.

▶️ Questo nostro lontano cugino, al crocevia tra la scimmia e l’uomo moderno, aveva il cervello delle dimensioni di un’arancia. Era alto circa un metro e mezzo, dotato denti primitivi, con gambe capaci di arrampicarsi e piedi simili ai nostri. Le sue mani con dita ricurve erano perfettamente adatte all’uso di arnesi e strumenti.

▶️ “Queste sono le sepolture più antiche registrate finora nella documentazione degli ominidi, precedenti alle prove di sepolture di Homo sapiens di almeno 100.000 anni“, afferma Berger.

▶️ Secondo Berger, “ciò significherebbe non solo che gli esseri umani non sono unici nello sviluppo di pratiche simboliche, ma che potrebbero non aver nemmeno inventato tali comportamenti“.
Da parte sua, Carol Ward, antropologa dell’Università del Missouri (Usa) che non è stata coinvolta nella ricerca, ha affermato che “questi risultati, se confermati, avrebbero una notevole importanza per lo studio“.

▶️ Sulle pareti delle tombe, gli archeologi hanno anche notato la presenza di quadrati, triangoli o croci disegnati con grande cura utilizzando uno strumento affilato o appuntito. Secondo Berger, quei simboli geometrici furono intenzionalmente incisi su superfici levigate per renderli più leggibili.

▶️ Lee Berger ha già messo in discussione la teoria consolidata secondo cui la coscienza della morte e le pratiche correlate sono esclusive degli esseri umani.

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