Jean François Champollion detto Champollion il Giovane (1790-1832), è stato un archeologo ed egittologo francese.
Diceva di sé stesso: “Sono tutto dell’Egitto e l’Egitto è tutto per me“. Divenne famoso per aver decifrato la Stele di Rosetta, una lastra in granito scuro (spesso identificato come basalto) di 114 x 72 cm, che pesa circa 760 kg e riporta un’iscrizione con tre differenti grafie: geroglifico, demotico e greco (dall’alto in basso). Champollion conosceva alla perfezione nove lingue antiche (latino, greco, ebraico, arabo, siriaco, caldeo, copto, persiano e sanscrito) e, mediante accurati confronti con altri testi, fu in grado di decifrare i geroglifici nel 1822.
La storia della stele è legata a Napoleone Bonaparte e alla spedizione in Egitto progettata per colpire il predominio britannico nel Mar Mediterraneo e aprirsi la strada verso le Indie. La spedizione partì da Tolone il 17 maggio del 1798. Il ritrovamento della stele è attribuito al capitano francese Pierre–François Bouchard che la trovò nella città portuale di Rosetta (l’odierna Rashid) nel delta del Nilo il 15 luglio del 1799, mentre si scavava una trincea.
In realtà, fu un soldato, di cui non conosciamo l’identità, a ritrovarla durante i lavori. Bouchard capì l’importanza della stele e così la mostrò al generale De Menou, il quale decise di portarla ad Alessandria nell’Agosto dello stesso anno.
La stele, sin dal 1802, a causa di una guerra tra francesi ed inglesi, è esposta al British Museum. Nel 1988 è stata sottoposta ad operazioni di pulitura e nel luglio 2003 gli egiziani hanno richiesto la restituzione dell’opera, ma attualmente al Cairo è presente una copia.