Alessandro Magno

Alla morte di Filippo II, avvenuta nel 336 a.C., salì sul trono della Macedonia il figlio Alessandro.
Il giovane ventenne era colto ed intelligente, aveva avuto come precettore il filosofo greco Aristotele ed era stato perfettamente addestrato all’uso delle armi.
Nessuno era adatto più di lui di attuare il disegno del padre, di guidare la Grecia unificata contro la Persia.
La storia di Alessandro è la storia di un sogno: porre i Greci alla guida di un Impero universale più grande di quello persiano, nel quale popolazioni molto diverse tra loro vivessero in perfetta armonia scambiandosi usi, costumi, esperienze, culture. Per le sue imprese fu chiamato Alessandro il Grande, o Alessandro Magno.
Nel giro di tre anni Alessandro conquistò la Siria, la Fenicia, l’Egitto e molti altri territori.

Nel 323 a.C., mentre si apprestava a conquistare l’Arabia, si ammalò improvvisamente e morì in pochi giorni.

Alessandro non voleva dividere il mondo in vincitori e vinti, ma unificare i popoli della Terra sotto un unico Stato con sudditi di pari diritti. Era questo l’Impero universale che Alessandro aveva sognato. Una parte del suo progetto ebbe successo anche dopo la sua morte; un’altra parte fallì: chi l’aveva pensato era scomparso troppo presto per governare tanto a lungo da renderlo duraturo.
La parte del sogno non realizzato fu l’unità dell’impero.
Infatti alla morte di Alessandro nessuno dei generali e nobili macedoni fu in grado di assumere nelle proprie mani il controllo di tutto il vastissimo Impero e pertanto scoppiarono aspri conflitti per la sua spartizione. La situazione politica si stabilizzò tra il 280 ed il 275 a.C. con la formazione di tre grandi monarchie:

1) il regno di Siria, sotto il generale Seleuco ed i suoi discendenti. Per estensione era il più vasto in quanto andava dall‘Asia Minore alla Battriana.
2) il regno di Macedonia sotto il generale Antigono Gònata ed i suoi successori.
3) il Regno d‘Egitto sotto il generale Tolomeo Lagos, appartenente ad una famiglia della nobiltà macedone. In questo regno furono evidenti l’incontro e la fusione tra la cultura greca e le altre civiltà. Alessandria divenne il simbolo vivente della nuova civiltà universale, come era stata concepita da Alessandro. In questo contesto ed in Alessandria d‘Egitto operò fattivamente il grande matematico Euclide.

 

Alessandro III di Macedonia

La nascita di Alessandro coincise con tre importanti vittorie macedoni: Filippo aveva appena conquistato la città di Potidea, Parmenione, valente generale, aveva sconfitto gli Illiri e un cavallo di Filippo aveva vinto la corsa ad Olimpia. Ciò fu la conferma del fatto che Alessandro sarebbe stato invincibile. Si tratta ovviamente di racconti elaborati successivamente, che contribuirono a rendere leggendaria la sua figura.

Quello di Alessandro fu il più grande viaggio di conquista della storia. Nel 334 A.C., all’età di 22 anni, il giovane partì dalla Grecia con un esercito di 40.000 uomini e una flotta di 160 navi, e in 13 anni conquistò l’oriente, dall’Egitto all’Himalaia.

 

Battaglia del Granico, maggio 334 a.C.

Alessandro distrugge l’ultima grande armata persiana raccolta da Dario III, aprendosi la strada per la conquista dell’Asia.

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